fotografia dall'archivio dell'autore
Sonnet Mondal è un poeta indiano, editore e autore di Karmic Chanting (Copper Coin 2018) e Ink & Line (Dhauli Books 2018). Ha tenuto letture in vari festival letterari in Macedonia, Irlanda, Turchia, Nicaragua, Sri Lanka, Germania, Italia, Ucraina, Ungheria e Slovacchia. I suoi scritti sono apparsi in pubblicazioni in Europa, Nord America, Asia e Australia.
I suoi lavori recenti sono apparsi tra gli altri su Harper’s Bazaar, Virginia Quarterly Review, Singing in the Dark anthology (Penguin Random House), Luvina magazine (University of Guadalajara, Messico), Indian Literature (Sahitya Akademi), Kyoto Journal, Words Without Borders, Potomac Review e Barren magazine. Mondal è stato uno degli autori del progetto Silk Routes dell'International Writing Program presso l'Università dell'Iowa dal 2014 al 2016. Fondatore e direttore del Chair Poetry Evenings - Kolkata's International Poetry Festival, Mondal cura la sezione indiana di Lyrikline (Haus für Poesie, Berlin) ed è caporedattore di Verseville. È stato guest editor per Poetry in Sangam, India, e Words Without Borders, New York. Le sue opere sono state tradotte in hindi, bengalese, italiano, cinese, turco, slovacco, macedone, francese, russo, sloveno, ungherese e arabo.
Le poesie qui presentate sono tratte da An Afternoon in my Mind che è stato appena pubblicato da Copper Coin e del quale dicono:
“Ogni strada nella nuova collezione di Sonnet Mondal, An Afternoon in My Mind, procede nel passato. Uso questo modo di dire a ragion veduta, perché il passato non è mai concluso nelle poesie commoventi e ossessionanti di Mondal, mai completamente lasciato alle spalle. Soffre il presente come il ricordo delle prime piogge e dei ruscelli fangosi.” —RANJIT HOSKOTE
“An Afternoon in My Mind di Sonnet Mondal è una meditazione sul tempo di un giovane uomo, piena della consapevolezza che è troppo tardi per tornare all'infanzia. È un libro sia personale che politico; interessato alle questioni dello spirito e della materia. Il tono schietto di queste poesie è una copertura di più profonde ricerche metafisiche.”—CATHERINE BARNETT
"Il filosofo americano Stanley Cavell una volta osservò che 'perché un bambino cresca richiede il familiare, per un adulto richieda l'estraneità.' La raccolta di Sonnet Mondal An Afternoon in My Mind immerge i suoi lettori in una serie di stati mentali sorprendenti e sottilmente surreali, allo stesso tempo familiari ed estranei. "-CHRISTINA DAVIS
“La sua poesia è un pastiche di articolazione quotidiana, stralci di notizie e fatuità di conflitti.”—THE STATESMAN
“Un vagabondo irrequieto”. — L'INDU
“Un mistico moderno”. — I TEMPI DELL'INDIA
Hungry Faith
The fisherman in the Sundarbans
was hauling his boat out of the mud
into an intoxicated river.
Between the prow and hands—
a sweat-soaked turban
hollowed out the sounds of struggle.
His bulging veins more resolute
than the wary holes
of the fishing net—soaking up the sun.
The stooping trees of the forest
tried to lend a hand
but held by the riverbank
moaned in the wind.
The water looked warm
but didn’t rise up the boat.
Somewhere in the fragmented sun
hunger was savouring muddy toil.
La fiducia affamata
Il pescatore delle Sundarbans
traeva la barca fuori dal fango
di un fiume avvelenato.
Tra la prua e le mani-
un turbante intriso di sudore attutiva i suoni dello sforzo.
Le sue vene sporgevano più definite delle maglie guardinghe della rete da pesca imbevute di sole.
Gli alberi arcuati della foresta
si sforzavano di aiutare
ma trattenuti dalla sponda gemevano nel vento.
L'acqua sembrava benevola
ma non sollevava la barca.
Da qualche parte nel sole a brandelli la fame assaporava lo sfinimento nel fango.
The Answer
A dry land seeking liberty
to get drenched wonders
about the quiet after this storm.
The roads are familiar to it.
The smell of the air isn't.
The trees no longer liaise.
Their commitments are done.
Does the new rephrasing require us?
An empty bowl falls on the floor—
the sound seems familiar.
It was there in the quiet
before the storm.
La risposta
Una terra arida in cerca del permesso
di inzupparsi si interroga
sulla quiete dopo questa tempesta.
Le strade le sono familiari.
La fragranza dell'aria no.
Gli alberi non collaborano più.
Il loro compito è finito.
La nuova prospettiva ha bisogno di noi?
Una ciotola vuota cade sul pavimento -
il suono sembra familiare.
Era già lì nella quiete
prima della tempesta.
Grandpa’s Veranda
Grandpa used to sit on a protruding part
of the veranda of our old house.
In subtle hesitancy, he used to nod
to known people walking by—
ploughing time—watching across the road.
During his last days, I remember him
mostly staying in the bed where
he had slept for more than six decades.
These days, I sit often in the new open balcony
of our house. A few people wave at me.
A few smile and some just walk by.
I will be sitting here till these people remain
just as grandpa still sits in his veranda
in the eyes of those who have seen him there.
An inescapable view of places we inhabit—
an inconsolable coffin—much before we depart.
La veranda del nonno
Il nonno di abitudine sedeva in un angolo sporgente sulla veranda della nostra vecchia casa. Con un lieve dondolio, era solito salutare con il capo le persone conosciute che passavano — arava il tempo - guardando verso la strada. Nei suoi ultimi giorni lo ricordo quasi sempre disteso nel letto dove aveva dormito per oltre sei decenni.
In questi giorni, spesso siedo nel nuovo terrazzo di casa nostra. Qualcuno mi saluta. Qualcuno sorride e altri proseguono, semplicemente.
Rimarrò seduto qui fino a quando persone esisteranno proprio come il nonno siede ancora nella sua veranda negli occhi di chi lo vide lì.
Un'immagine ineluttabile dei luoghi che abitiamo— una bara senza consolazione - molto prima di partire.
Taken Away
Looking at funeral pyres
I feel a heat liberated
from the pain of parting.
People die, gasp for air and cry
as ashes transform into
power, policies and politics.
Occasionally rains fall
turning the ashes into mud
while we shade our heads with hands
thinking of not getting drenched.
Portati via
Guardando le pire funerarie
sento il calore liberato
dal dolore della separazione.
Le persone muoiono, ansimano e piangono
mentre le ceneri si trasformano in
potere, norme e politica.
Ogni tanto piove trasformando le ceneri in fango
mentre con le mani ci copriamo il capo
cercando di non infradiciarci.
Traduzioni di Francesco Tomada
revisione testi di Valentina Meloni
Intermediazione letteraria di Emilia Mirazchiyska
Francesco Tomada, classe 1966, esordisce con la raccolta L'infanzia vista da qui (Sottomondo, 2015 – vincitrice del Premio Nazionale “Beppe Manfredi”) a cui segue, pochi anni dopo, A ogni cosa il suo nome (Le Voci della Luna, 2008). Dopo quasi un decennio di silenzio, esce nel 2014 il suo terzo lavoro: Portarsi avanti con gli addii (Raffaelli). Comincia per Tomada una lunga stagione di riconoscimenti, tra cui la traduzione in una quindicina di lingue straniere. Siamo nel 2016, quando la Dot.com Press raccoglie i lavori di Tomada in Un'autoantologia per la collana “Autoriale”. Nello stesso anno, esce Non si può imporre il colore ad una rosa (Carteggi Letterari).L'ultima sua raccolta di poesia è Affrontare la gioia da soli (Samuele Editore, 2021). Collabora con Perìgeion, spazio dedicato alla poesia edita e inedita.
Sonnet Mondal is an Indian poet, editor, and the author of An Afternoon in My Mind, Karmic Chanting, Ink and Line, and five other books of poetry. Editor in Chief of VerseVille, Mondal is an international coordinator for Lyrikline Poetry Network (Haus für Poesie, Berlin) and is the founder director of Chair Poetry Evenings International Festival. He has been a guest editor for Words Without Borders (New York) and Poetry at Sangam (India). Sonnet has read at literary festivals in Macedonia; Cork, Ireland; Istanbul, Turkey; Granada, Nicaragua; Galle, Sri Lanka; Berlin, Germany; Hungary, Slovakia, and Italy. He has been translated in over fifteen languages. Website: www.sonnetmondal.com