La prima parte di questo articolo è uscita lunedì 11 ottobre.
Per i testi in lingua originale rimandiamo a 13 poemas para recordar a Alejandra Pizarnik, articolo pubblicato il 23 aprile 2019 dal Ministero della cultura argentino. L'opera poetica di Alejandra Pizarnik è stata tradotta integralmente, in Italia, da Roberta Buffi per i tipi di LietoColle, nel volume "Poesia completa" (2018), a cura di Ana Becciu.
Alejandra Pizarnik | Poesie II
traduzioni di Mattia Tarantino
Nell’eco delle mie morti
c’è ancora paura.
Sai della paura?
So della paura
quando dico il mio nome.
È la paura,
la paura con un cappello nero
che nasconde i topi nel mio sangue,
oppure la paura dal labbro morto
che beve i miei desideri.
Sì. Nell’eco delle mie morti
c’è ancora paura.
*
Non so abituarmi
all’ora in cui sono nata.
Mi manca non essere
più la nuova arrivata.
*
come una poesia consapevole
del silenzio delle cose
parli per non vedermi
*
Il vento muore nella mia ferita.
La notte mendica il mio sangue.
*
Nuda ho sognato una notte solare.
Ho passato giorni da animale.
Il vento e la pioggia mi hanno cancellato
come un fuoco, come una poesia
scritta sul muro.
Alejandra Pizarnik (Buenos Aires, 1936 – 1972). Ha pubblicato La terra più estranea (1955), L’ultima innocenza (1956), Le avventure perdute (1958), Albero di Diana (1962), I lavori e le notti (1965), Estrazione della pietra della follia (1968) e L’inferno musicale (1971).
Mattia Tarantino (Napoli, 2001) codirige Inverso – Giornale di poesia e fa parte della redazione di Atelier. Collabora con numerose riviste, in Italia e all’estero, tra cui Buenos Aires Poetry. I suoi versi sono stati tradotti in più di dieci lingue. Ha pubblicato Fiori estinti (2019) e Tra l’angelo e la sillaba (2017).