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Poesia | Conjure di Rae Armantrout

Aggiornamento: 18 nov 2020

Di seguito presentiamo due poesie tratte da “Conjure” (University Press of New England, 2020) e una poesia “Hang On” pubblicata in The New Yorker

photo by Aldon Lynn Nielsen ©

della poeta premio Pulitzer Rae Armantrout (Vallejo, 1947). Compagna di studi della scrittrice Denise Levertov, ha conseguito un bachelor's degree all'Università della California, Berkeley e successivamente un Master in scrittura creativa alla San Francisco State University.


Tra i poeti fondatori della tendenza d'avanguardia degli anni '70 denominata Language poets, ha insegnato per circa un ventennio all'Università della California, San Diego.


Armantrout è autrice di 16 raccolte poetiche e presente in numerose antologie, la sua collezione di liriche “Versed” (Wesleyan University Press, Connecticut, 2009) è stata insignita nel 2009 del National Book Critics Circle Award e l'anno successivo del Premio Pulitzer per la poesia.


Rae Armantrout ricopre il ruolo di giudice della Yale Series of Younger Poets. Lo Yale Younger Poets Prize è il più antico premio letterario a cadenza annuale degli Stati Uniti. Il concorso è aperto a poeti emergenti che non abbiano precedentemente pubblicato un libro di poesie e che risiedono negli Stati Uniti. In passato, per sette anni consecutivi, ha ricoperto il ruolo di giudice l'attuale premio Nobel Louise Glück.


Armantrout è stata membro dell'originale gruppo West Coast Language ed è ampiamente considerata come la più lirica dei Language Poets.


Rae si ispira a Emily Dickinson e William Carlos Williams. Della Dickinson dice:


“Era decisamente un genio. Non solo il suo pensiero era ampio e audace, ma il suo uso del linguaggio, il modo in cui metteva insieme le parole, era originale almeno quanto quello di William Shakespeare.”


La critica Stephanie Burt ha commentato così al Boston Review: “William Carlos Williams ed Emily Dickinson hanno insegnato ad Armantrout come smantellare e rimontare le forme della stanza lirica, come capovolgerla e rovesciarla, come incarnare grandi domande e apprensioni nel congiungere singole parole, come generare scontri produttivi da arrangiamenti di piccoli gruppi di frasi. Attraverso l'uso di queste tecniche, Armantrout è diventata una delle poetesse più riconoscibili e una delle migliori della sua generazione” (Boston Review. Aprile – Maggio 2002.) Come ha notato Burt, e come riconosce la stessa Armantrout, la sua scrittura è stata significativamente influenzata dalla lettura di William Carlos Williams, a cui attribuisce lo sviluppo del suo “senso del verso” e l'aver compreso che “le interruzioni di riga possono creare suspense e sovvertire il significato attraverso la sospensione.”


Oltre a Williams e Dickinson la poetessa americana stima molto anche il poeta francese Francis Ponge. Tra i poeti e gli scrittori più recenti continua Rae:


“Mi rivolgo spesso al mio amico Ron Silliman. Il nostro lavoro sembra totalmente diverso, ma ammiro la qualità della sua attenzione e osservazione. Sono ispirata dalla natura selvaggia del lavoro di Fanny Howe. Forse non è conosciuta come sua sorella Susan. Mi piacciono entrambe. Tra i giovani poeti americani, penso che Monica Youn, Lisa Robertson e Joyelle Mcsweeney siano una fonte di ispirazione. Sono anche impressionata dalla poetessa inglese Alice Oswald.”

Alla domanda cosa c’è di sbagliato nella poesia americana contemporanea, invece Rae commenta così:


Penso che l'ossessione per i social media non faccia bene alla poesia per lo stesso motivo per cui non fa bene alla vita politica. Incoraggia quelli che ora chiamiamo “Twitter mobs”. Le persone che dicono qualcosa di impopolare possono essere immediatamente assalite da una folla di aggressori online. Questo è successo nel mondo della poesia statunitense (anche se non a me) e tende a portare a scrivere che tutto suona allo stesso modo. Tuttavia, non credo che questo problema sia esclusivo della poesia americana. […] Poi, naturalmente, c'è (ancora) il fatto che noi (poeti americani) non leggiamo abbastanza poesie in traduzione. Come tutti sanno, tendiamo ad essere egocentrici.”

(Valentina Meloni)




HANG ON



Domestic as

an empty shopping cart

parked on a ledge

above a freeway.



*


Artifactual as

an acorn barnacle.


“What is the purpose of barnacles?”

people ask the internet.


Barnacles are filter feeders.


They’re fish tank décor.


A plaque of barnacles

on top of a toilet –


this cluster

of brittle puckers,


clinging

to its old idea,


these craters striped

pale lavender


for some

unlikely eye.



RESISTERE


Domestico come

un carrello della spesa vuoto

parcheggiato su una sporgenza

sopra una superstrada.



*


Artefatto come

un cirripede ghianda.


“Qual è lo scopo dei cirripedi?”

le persone chiedono a internet.


I cirripedi sono dei filtratori.


Sono decorazioni per acquari.


Una placca di cirripedi

sopra una toilette –


questo ammasso

di fragili grinze,


che si attacca

alla sua vecchia idea,


questi crateri rigati

color lavanda pallido


per qualche

occhio improbabile.



CONJURE



How did the synthesis

cross the abyss?



*


In a sentimental story

there is only one


of something:

one newborn,


one moment, one

“once,” embalmed


in myrrh.



*


All I want

is not to be


first on one side,

then the other,


but to conjure

a stream


of sounds and images

for which I am not


responsible.

and maneuver within it –


mouth and tail

one thought.



*


The sea, now full

of cannibal


jellies, blue

if the sky says so

HANG ON




EVOCARE



Come ha fatto la sintesi

ad attraversare l'abisso?



*


In una storia sentimentale

c’è unicità


in ogni cosa:

un nuovo nato,


un momento, un

“tempo fa,” imbalsamato


nella mirra.



*


Tutto ciò che voglio

non deve essere


prima da una parte,

poi dall'altra,


ma deve evocare

un flusso


di suoni e immagini

per cui non sono


responsabile.

e agire al suo interno –


bocca e coda

un solo pensiero.



*

Il mare, ora pieno

di cannibali


gelatine, blu

se il cielo dice così

RESISTI



PRETTY LITTLE



I’m not lonely

because I have secrets;


I’m lonely because words

can’t bring the past

into the present


(which amounts to the same thing.)



*


Jack Rabbit

and the Lonely Present


is the title of a book

I almost wrote





*


I’m lonely because

you’re sure you’ve heard

something like this

everywhere before.



*



Polly Pea Pod

And the Deep Hole



*


You think you can make

something out of it


the way you made much

of the slanted light

and deep shadows

of autumn.



GRAZIOSITÀ



Non sono sola

perché ho segreti;


Sono sola perché le parole

non possono riportare il passato

al presente


(che equivale alla medesima cosa.)



*


Jack Rabbit

e il Presente Desolato


è il titolo di un libro

che ho pressoché scritto





*


Sono sola perché

sei sicuro di aver sentito

ovunque qualcosa

di simile prima.



*



Polly Pea Pod

E il pozzo profondo



*


Pensi di poterci ricavare

qualcosa


allo stesso modo in cui hai sfruttato

la luce obliqua

e le profonde ombre

dell'autunno.





Ancora una piccola anticipazione di un'intervista che uscirà a breve nella rivista di Letterature Inkroci a cura di Emilia Mirazchiyska che si ringrazia per la diffusione della stessa:



Di’qualcosa su Walt Whitman.


Le persone di solito contrastano Emily Dickinson e Walt Whitman, ma è altrettanto facile porli a confronto. Entrambi hanno rotto con l'ortodossia cristiana in un momento in cui sarebbe stato scioccante, ed entrambi hanno rotto con il tradizionale pentametro giambico. Walt Whitman, ovviamente, ha inventato i cosiddetti "versi liberi" (o poesia non in metrica) in inglese. Dickinson ha scritto in metro irregolare. A volte ha usato la rima, a volte ha usato la rima obliqua, di tanto in tanto ha composto completamente senza rima. I suoi versi erano troppo irregolari per essere ampiamente pubblicati durante la sua vita. Quindi entrambi erano anticonformisti.
Un uomo poteva cavarsela con la non conformità pubblica nel 19 ° secolo; una donna non poteva, quindi Dickinson ha vissuto una vita notoriamente privata. Whitman non aveva il coraggio di dichiararsi gay, ma ci è arrivato abbastanza vicino nella sua poesia. Ho sempre apprezzato il fluttuare libero, l'omnierotismo del suo lavoro, i “sussurranti bisbigli, filamento di seta, inforcatura e viticcio”. Riesce a far sembrare sexy le foglie e le ombre. Whitman ha proclamato il proprio amore per sé stesso – dannata modestia.
Questo è una specie di "yawp", immagino. Penso allo "yawp" come qualcosa di non strutturato e primordiale. La poesia di Whitman non è veramente destrutturata, anche se potrebbe sembrare così ai lettori dei suoi tempi. Ha la sua musica, la sua prosodia. Ad esempio, lui spesso utilizza gruppi di frasi o proposizioni con struttura sintattica parallela, a volte che iniziano con la stessa parola. Allen Ginsberg in seguito ha ripreso questa forma simile a un canto e ha portato avanti lo "yawp" di Whitman.


Traduzioni a cura di Valentina Meloni


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